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TESTIMONIANZA EMBOLIZZAZIONE PROSTATA : LA STORIA DI SAVERIO DA ROMA

Mi chiamo Saverio e lascio con molto piacere la mia testimonianza perché credo sia fondamentale che si venga a conoscenza dell'embolizzazione della prostata, terapia mininvasiva che purtroppo l'urologo tende a nascondere al paziente. La mia storia comincia proprio in una visita urologica dove all'età di 72 anni mi era stata prospettata una procedura molto invasiva per curare la mia ipertrofia prostatica, procedura che fortunatamente avevo rifiutato alla luce di tutte le complicanze ( non del tutto elencatemi dal medico) che parlando anche con altri medici oltre che pazienti sottopostisi a questo intervento, ero venuto a conoscere. Rifiutando quindi l'intervento chirurgico avevo continuato ad assumere le mie compresse cercando il più possibile di resistere, ma vedendo di giorno in giorno peggiorare la mia qualità di vita. Il caso volle che mia figlia doveva sottoporsi ad intervento per fibromatosi uterina e scelse  di essere embolizzata. L'intervento andò molto bene e quando l'accompagnai al controllo seppi con rinnovata gioia che l'embolizzazione poteva essere applicata anche alla prostata. Non esitai quindi a fare questa scelta anche perché il Dr Lupattelli fu molto chiaro e professionale nell'elencarmi benefici e rischi che erano di gran lunga minori rispetto a quelli relativi ai veri interventi chirurgici tradizionali.

Non mi soffermo più di tanto sui risultati, voglio solo dire che sto finalmente molto bene, in poche settimane, anzi direi in pochi giorni, tutti i sintomi sono progressivamente scomparsi e la mia prostata ora è di dimensioni praticamente normali. Purtroppo l'embolizzazione, abbiamo capito con mia figlia ( siamo testimoni della stessa esperienza) che l'urologo, il ginecologo o chi per loro fa molta fatica ad accettarla perché entra sicuramente in conflitto con le loro tecniche. L'embolizzazione infatti mostra moltissimi vantaggi e pochissimi effetti collaterali e complicanze e questo la rende più attrattiva dell'intervento chirurgico tradizionale classico. Anche in medicina, anche se così non dovrebbe assolutamente essere, vige la legge del mercato. Per cui se perdo un paziente, e poi diventano due fino a 100, alla fine la mia attività decresce e pertanto, è triste da dire, ma il medico purtroppo spesso non ragiona per dare il meglio al paziente, ma ragiona troppo spesso per affermare ciò che lui sa fare;indipendentemente se poi questo risulti essere la terapia veramente più appropriata per il malato. Spero moltissimo che nel tempo questa tecnica possa avere la diffusione che merita e che forse anche l'urologia impari ad eseguirla in modo che finalmente possa diffonderla senza alcun conflitto d'interesse. Ringrazio in ultimo ancora una volta il Dr Lupattelli.