Embolizzazione del fibroma: un guerra che si evolve
E ‘ passato ormai molto tempo da quell’incontro medico-paziente ad Anzio organizzato da Katia Farina e dal dr Lupattelli. Ricordo il nostro entusiasmo e la nostra riconoscenza al dottore contrapposta ai reiterati attacchi dei ginecologi presenti in sala che non volevano saperne di accettare l’evidenza. Ricordo che solo le nostre piu’ accese proteste riuscirono, a fatica, a farli indietreggiare.
A quel tempo le schermaglie erano queste. Noi a riempire i forum di testimonianze sull’embolizzazione ed i ginecologi a terrorizzarci nei loro ambulatori paventandoci improbabili ed astruse complicanze nell’ottica di riuscire a dissuaderci in ogni modo.
Ora pero’ l’embolizzazione si sta sempre piu’ progressivamente affermando e di conseguenza, anche il modo di dargli battaglia. Le prime avvisaglie le ho notate imbattendomi in un forum di una blogger che fra populismo, esaltazione e piu’ di un pizzico di vittimismo fa business (ha pure scritto un libro sulla sua malattia) e sembra andare dove piu’ sente odore di successo. Inizialmente, infatti, ha pubblicizzato e diffuso la sua pagina ed il suo libro parlando di embolizzazione e decantando, gioco forza le qualita’ e la professionalita’ del medico, Il Dr Lupattelli, che piu’ ha contribuito in tutti questi anni a diffonderla. Poi, improvvisamente, qualcuno deve averla catechizzata. Ho potuto cosi’ assistere ad attacchi veramente feroci sul piano umano allo stesso medico tanto prima decantato ( purtroppo la politica ci ha tristemente insegnato che se non puoi sconfiggere il tuo avversario sul piano oggettivo e professionale non ti resta altro che l’invettiva sul piano personale). Di per se quel blog non rappresenta granche’ ma e’ il meccanismo che sinceramente preoccupa, soprattutto se dovesse venire replicato in futuro. Infatti, sappiamo bene che le guerre moderne si vincono con attacchi e rappresaglie dall’interno nell’ottica di fare implodere l’avversario. Che sia proprio una paziente ad attacccare il medico che rappresenta piu’ di tutti l’embolizzazione dovrebbe infatti far riflettere come anche il fatto che la stessa blogger pubblicizzi centri con esperienza ancora limitata dove, ovviamente, anche i risultati sia tecnici che clinici dell’embolizzazione saranno inferiori. Tutto cio’, creato ad arte, portera’ ad avere anche meno testimonianze e soprattutto meno testimonianze positive che attestino la bonta’ della tecnica di embolizzazione. Di sicuro, ma questo appare evidente, dietro a questi blog ci sono sempre piu’ personaggi di altra caratura mentre i poveri blogger ( poveri si fa per dire perche sono spesso i primi a svendersi) finiscono inevitabilmente per diventare delle semplici teste di legno. Capire se sia gia’ tutto predisposto fin dall’inizio o ci sia una sorta di “svendita dell’anima” nel tempo e’ difficile da dire. Di certo, vedere pubblicizzate le confezioni di farmaci ad alto rischio con associata intervista rassicurante dell’ ufficio marketing della ditta farmaceutica e’ segnale inequivocabile che il blog in questione sia controllato da aziende o medici di un certo peso politico; mentre gli attacchi sul piano personale a Lupattelli un puerile tentativo di sminuirne l’autorevolezza per creare panico e confusione. Ed e’ proprio per questo che credo sia importante che tutte noi continuiamo a diffondere le nostre storie (a partire anche da questo blog) in modo da continuare sulla falsariga di cio’ che facciamo da anni: raccontare semplicemente i nostri risultati e la nostra guarigione lontane da qualsiasi interesse se non quello della diffusione della verita’. In ultimo, voglio una volta ancora esprimere tutta la mia solidarieta’ al Dr. Lupattelli che da piu’ di 15 anni combatte la sua personale guerra con il suo fucile con il tappo di sughero contro eserciti molto meglio equipaggiati. Chi lo ha conosciuto ne ha potuto apprezzare, oltre che la grande professionalita’ una rara dolcezza ed umanita’ che per molte di noi e’ stato un fondamentale appiglio dopo tante brutte esperienze o semplicemente la paura di poter perdere il nostro utero. Attaccare quest’ uomo sul piano umano e’ veramente un colpo troppo basso.
Concludo dicendo che la battaglia per l’embolizzazione del fibroma e’ una battaglia che dobbiamo assolutamente vincere. Ma siamo sicure che tutte insieme, prima o poi, riusciremo a vincerla.
Tiziana S.